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UFFICIO ENTRATE DI LATINA

L’OTTUSITA’ DI NON SAPER IMPARARE DALLE TRAGEDIE

In questi giorni si sta tenendo presso l’Ufficio delle Entrate di Latina un duro braccio di ferro tra le Organizzazioni Sindacali – con in prima linea le RdB – da una parte e la Direzione Regionale del Lazio dall’altra. Purtroppo la materia del contendere non sarebbe oggetto di trattativa, né tanto meno meriterebbe le scaramucce verbali e scritte alle quali assistiamo, data la sua delicatezza e rilevanza costituzionale. Si tratta della salute e dell’incolumità fisica dei nostri colleghi che a Latina si vedono costretti a svolgere la loro attività lavorativa quotidiana presso uno stabile per il quale l’Amministrazione paga un affitto di circa € 325.000,00 e che è sprovvisto delle normali dotazioni di sicurezza, oltre che delle prescritte autorizzazioni e certificazioni di agibilità e stabilità. A metà ottobre l’archivio si è completamente allagato, di acqua piovana e purtroppo anche dei liquami esondati dalle condotte fognarie. I rappresentanti sindacali, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e la stessa direzione locale dell’ufficio si sono fatti parte attiva, in un’insolita quanto apprezzabile comunione d’intenti, per coinvolgere la Direzione Regionale del Lazio circa la decisione di collocare l’Ufficio delle Entrate in locali idonei, semplicemente secondo le norme di Legge vigenti in Italia in materia di sicurezza. Sono stati interessati gli organi di stampa e, tramite un esposto, la Procura della Repubblica. Per tutta risposta, l’irreprensibile Direzione Regionale ha messo in dubbio la regolarità delle assemblee in cui i lavoratori hanno analizzato i gravi rischi in atto per la loro incolumità fisica, ed ha chiesto alla locale direzione di produrre le copie dei verbali di assemblea e delle relative autorizzazioni. Sulle questioni di merito la Direzione Regionale ha taciuto con colpevole irresponsabilità. Addirittura la zelante Direzione Regionale ha ricordato che non è bene ledere la buona immagine dell’Agenzia delle Entrate ed è arrivata a chiedere – beffardamente – se l’Ufficio di Latina avesse chiesto le autorizzazioni alle riprese televisive in occasione dell’incontro con la stampa. Ci chiediamo se sia lecito mettere in scena tale volgare farsa epistolare quando sono in gioco interessi così alti per la salute dei lavoratori. Riteniamo sia un segno di stoltezza guardare il dito di colui che indica il cielo, soprattutto pensiamo che nessuno abbia il diritto di prender tempo o di perderne, su questioni di cosi vitale (è il caso di dirlo) importanza. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza, morale e materiale alle lavoratrici e ai lavoratori di Latina, li esortiamo ad intraprendere ogni legittima iniziativa, d’accordo con le figure preposte dalla legge, affinché siano ridotte al minimo le occasioni di esposizione ad ogni qualsivoglia rischio. Alla Direzione Regionale del Lazio chiediamo di individuare presto un referente responsabile e competente che sappia seguire con la dovuta attenzione lo sviluppo della materia così delicata e di smetterla con l’involontaria ironia manifestata con le posizioni già assunte. Ci aspettiamo fatti e proponiamo, a memoria di tutti, un paio di riflessioni: 1) le tragedie non aspettano e non avvertono mai prima di arrivare; 2) forse un archivio invaso di liquami lede l’immagine dell’Agenzia delle Entrate più di un’opportuna, seppure tardiva presa di coscienza.

Roma, 11 dicembre 2002

RdB Pubblico ImpiegoSettore Agenzie Fiscali Lazio