DOCUMENTO DELEGATI OO.SS. E RSU
AGENZIE FISCALI LIGURIA - 9 LUGLIO 2003


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CGIL-FP

CISL-FPS

UIL-PA

SALFI-CONFSAL

RdB/CUB

 Segreterie Regionali Agenzie Fiscali

In data 9 luglio 2003, su stimolo di diversi delegati di posto di lavoro, le OO.SS. Regionali CGIL, CISL, UIL, RdB e Salfi hanno organizzato presso la Direzione Regionale delle Entrate della Liguria una riunione di tutti i delegati di sigla e componenti RSU delle Agenzie Fiscali della Liguria. 

Le Agenzie Fiscali per molti erano state speranza di miglioramento delle condizioni del personale, sia sul piano economico, che dei diritti, primo tra tutti, il diritto alla carriera. 

Ad oggi, si sono rivelate, invece, un tramite per facilitare la privatizzazione della Pubblica Amministrazione. Ci troviamo, infatti, di fronte allo smantellamento di fatto dell’Agenzia del Demanio, prima tramite la cartolarizzazione e oggi, con la trasformazione, da un giorno all’altro, in Ente Pubblico Economico, dell’Agenzia del Territorio, attraverso il passaggio dei catasti ai comuni, o, forse, a cooperative e consorzi, di quella delle Entrate e delle Dogane, tramite i condoni, e alle altre forme di autotassazione e, comunque, al depotenziamento dei controllo fiscali attraverso lo svuotamento delle nostre funzioni. 

Nella totale assenza di coinvolgimento delle parti sociali (in due anni di governo, nessuna sigla sindacale è riuscita ad incontrare il Ministro Tremonti) si mette in discussione l’organizzazione della fiscalità nazionale e le sue ricadute, ancora non definite, ma comunque avventuristiche, sulle autonomie locali con evidenti coinvolgimenti di altre strutture ed altri lavoratori. 

Risulta chiaro che questa situazione, se non arginata, può portare a gravi conseguenze sia per il personale, in termini di occupazione e di diritti, sia per la cittadinanza, che a fronte della privatizzazione del fisco, vedrà meno garantito il diritto ad un fisco equo e, sicuramente, aumentare i tagli allo stato sociale

A fronte di quest’analisi si è quindi concordato sulla necessità di trovare una linea comune ed unità di intenti delle sigle sindacali presenti finalizzata a BLOCCARE IL PROCESSO DI SMANTELLAMENTO. 

Si è individuato il contratto nazionale di lavoro, oggi mancante, e non a caso, come primo, non esaustivo, obiettivo della protesta, perché attraverso esso è possibile ottenere il rilancio delle Agenzie come soggetto pubblico. 

Un contratto che contenga l’estensione dei diritti dei lavoratori, un nuovo ordinamento professionale che garantisca procedure semplici e snelle di carriera, adeguamenti salariali che rappresentino un vero e proprio investimento e una modifica del sistema salariale che garantisca tempestività e certezza di corresponsione degli importi, la stabilizzazione dei precari sarebbe un metodo per recuperare la sicurezza sul futuro dei lavoratori delle Agenzie e quindi sul ruolo pubblico delle stesse. 

Si è deciso quindi di mantenere un collegamento costante tra tutti i delegati, per tramite delle segreterie sindacali regionali, che garantisca un omogeneo sviluppo di un percorso di protesta, che parte da un’immediata dichiarazione dello stato di agitazione del personale delle Agenzie Fiscali della Liguria e che si svilupperà attraverso alcune azioni di lotta, elencate di seguito, sia attraverso la sensibilizzazione di quei colleghi che, ancora oggi, sembrano non accorgersi di quanto sta accadendo, e, soprattutto, della cittadinanza, sulle ricadute di tale progetto sul sistema dei diritti complessivo.

Le organizzazioni sindacali si impegnano ad utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione, per ottenere tali risultati.

Conferenze stampa o, comunque, appelli sui quotidiani, volantinaggi, iniziative di protesta presso le prefetture, o comunque presso le autorità pubbliche, incontri con gli ordini professionali o le categorie di utenti che saranno interessati dalla protesta, forti interventi nei confronti di dirigenti che dovessero agire in maniera repressiva verso i singoli dipendenti impegnati nelle azioni di lotta sotto elencate, saranno alcune delle operazioni da mettere in campo. 

Negli Uffici lo stato di agitazione si concretizzerà, per ora, con le seguenti forme: 

1.      Rigido rispetto delle mansioni di appartenenza, attraverso richiesta alle direzioni degli uffici di specificare, con formulazione dettagliata le lavorazioni assegnate;

2.      Blocco dei corsi di formazione;

3.      Rigido rispetto delle normative relative alle missioni: nessun utilizzo del mezzo proprio e pagamento acconto del 75% sulle spese da sostenere;

4.      Utilizzo dei tempi massimi stabiliti dall’Amministrazione per i singoli processi lavorativi (ricavabili presso gli addetti alla Gestione dei singoli Uffici);

5.      Rigidità nel rispetto degli orari degli sportelli al pubblico;

6.      Svolgimento delle pratiche secondo ordine di data di protocollo;

7.      Richiesta rigida dell’applicazione della normativa su igiene e sicurezza nei posti di lavoro (con particolare riferimento alla parte relativa ai videoterminali);

8.      Blocco delle trattative sindacali (le organizzazioni sindacali e le RSU parteciperanno esclusivamente alla chiusura di trattative da concludere, non parteciperanno a trattative convocate dall’amministrazione, potranno richiedere incontri specifici all’Amministrazione solo dopo averlo concordato con il coordinamento dei delegati per tramite delle OO.SS. Regionali ed esclusivamente per risolvere problematiche specifiche del personale);

9.      Blocco straordinario sabato e domenica;

10. Blocco della sperimentazione del Progetto AIDA (Agenzia Dogane);

11. Indisponibilità ad ulteriori impegni legati al raggiungimento per l’Ufficio della Certificazione ISO 9000 (Agenzia Entrate).

12. Blocco del Progetto CABI (Agenzia Territorio). 

Si chiede infine, l’impegno, delle relative Segreterie Nazionali ad appoggiare e diffondere unitariamente, su tutto il territorio nazionale, obiettivi, contenuti e metodi della protesta.

 Genova, 9 luglio 2003

CGIL-FP

CISL-FPS

UIL-PA

SALFI-CONFSAL

RdB/CUB