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LA SPEZIA: DEMANIO, TERRITORIO E NON SOLO


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Gli avvenimenti del Demanio hanno aperto gli occhi di molti che tutto sommato ritenevano che nulla sarebbe cambiato, in particolare ho visto a La Spezia, la sorpresa anche in quadri sindacali confederali. Al Territorio ormai la maggioranza ha compreso la strategia, prima il decentramento, che con gli eventuali contenitori esterni al comune è già una privatizzazione,  poi la privatizzazione con EPE di quello che  che resta. Le Dogane appena operativa la nuova procedura ( privatizzazione di competenze) che permetterà agli operatori di emettere in proprio le bollette, la metà del personale sarà in esubero.Per le Entrate vari progetti, ma tra il decentramento verso i comuni ( sportelli decentrati ) o la privatizzazione dell’area servizi e la trasformazione dell’area controllo, credo che presto qualcosa succederà. La mancanza di fondi e il bisogno di far tornare i conti, spingerà il governo ad eliminare pezzi della Pubblica Amministrazione  scaricando personale e costi sugli enti locali. 

 

Al Territorio il CABI è realmente bloccato e così pure i sopralluoghi.

Il personale è compatto e determinato, le RSU sono abbastanza unitarie come le OO.SS. provinciali.

I temi sono privatizzazione e decentramento e poi solo dopo il contratto.

 

Abbiamo deciso per uno striscione di sei metri, da mettere sull’edificio (nella balaustra sopra la strada che attraversa la piazza, quindi ben visibile) con il seguente testo “ TERRITORIO  CONSERVATORIA   DEMANIO   IN  LOTTA PER IL POSTO DI LAVORO – CGIL CISL RDB SALFI CISAL – RSU “.

 


LA NAZIONE  - Cronaca La Spezia – martedì 22 luglio 2003

In quattrocento sulle barricate

LA SPEZIA — Salgono sulle barricate i circa 400 dipendenti delle agenzie fiscali spezzine: questa mattina i delegati di Cigl, Cisl, Uil, Salfi e Rdb — convocati alle 9,30 d'urgenza dal Prefetto — spiegheranno al rappresentate del Governo i motivi della protesta.
Diffusa tra i 120 impiegati dell'Agenzia delle Entrate di piazza Europa, i 60 colleghi di Sarzana, i 50 dell'Agenzia del Territorio, i 12 dell'Agenzia Demanio di piazzale Kennedy e i ben 120 in forza alla Dogana del porto spezzino. «Proprio dal porto sono partite le prime forme di protesta — osserva Gianni Cargiolli segretario Fp della Cgil —: blocco degli straordinari, stretta osservanza dei mansionari. Queste semplici misure hanno creato già grosse difficoltà e disservizi tra gli operatori portuali». Perchè la protesta? «Da 19 mesi sono nate le Agenzie, volute dall'ex ministro Visco, ma da allora i lavoratori sono ancora privi di contratto, l'attuale ministro Tremonti non ha mai incontrato nessun sindacato del settore e — per i sindacati — c'è il rischio dello smantellamento, come ad esempio per l'Agenzia del Demanio trasformata in ente pubblico economico dal primo di luglio».


M.G.