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 15.1.04.
         Azione simbolica delle RdB/CUB. Una
        delegazione di dipendenti delle Agenzie Fiscali in lotta per il
        contratto stamattina ha occupato il galeone ancorato nel porto di
        Genova. La delegazione era composta di dipendenti di tutti gli
        uffici del fisco di Genova: il catasto, il demanio, le dogane e gli
        uffici delle entrate di Carignano, del Matitone e di Quarto, ma
        rappresentava tutti i 2300 dipendenti del fisco della Liguria, dalla
        Dogana di Ventimiglia all’Ufficio delle Entrate di Sarzana. L’assenza del contratto
        accomuna i dipendenti del fisco alle migliaia di lavoratori dipendenti,
        citiamo, ad esempio, gli Autoferrotranvieri e i Vigili del Fuoco, a cui
        viene negato l’elementare diritto del mantenimento del potere
        d’acquisto del salario. I dipendenti del fisco, inoltre,
        hanno una particolarità. Non hanno ancora un contratto. Dal
        gennaio 2001, infatti, non sono più ministeriali, ma fanno parte di
        un’Agenzia, una sorta di soggetto privatistico, in cui il ruolo di
        garante costituzionale del fisco è stato surclassato da un più
        ”moderno” rapporto costi/ricavi. Una scelta sbagliata, secondo le
        RdB/CUB, che non tutela i dipendenti, e soprattutto priva i cittadini di
        uno strumento di garanzia. E’ notizia di pochi giorni fa, ad esempio, che il
        Demanio verrà fortemente ridimensionato, e in Liguria chiuderà la sede
        di Savona, mentre per Imperia e La Spezia è previsto un dimezzamento
        del personale attuale.  L’assenza di contratto,
        lasciando nell’assoluta indeterminazione i dipendenti, sia sul piano
        economico che su quello dei diritti, uno tra tutti il diritto alla
        carriera, favorisce questi processi.  A questo si aggiunge che il
        contratto che non c’è, comunque sarebbe stato valido dal gennaio 2002
        al dicembre 2003. Il contratto inesistente è oggi scaduto due volte.  Una vera azione di pirataggio a
        fronte del quale si cerca di negare il diritto di sciopero. Le RdB/CUB
        hanno deciso di rispondere sullo stesso piano, andando simbolicamente
        all’arrembaggio del contratto. Le RdB/CUB fin dalla scorsa
        estate stanno conducendo una lotta serrata che si è inasprita
        dall’inizio di dicembre scorso quando si è compreso che difficilmente
        si sarebbe giunti alla stipula del contratto prima della scadenza
        naturale del biennio.  Nello sciopero di domani, 16
        gennaio 2004, quasi tutti gli uffici saranno chiusi e per cui sono stati
        organizzati presidi presso le Prefetture. Ma, soprattutto, va menzionata
        una lotta che continua in tutti i posti di lavoro, con assemblee
        permanenti, presidi, volantinaggi, servizi al pubblico ridotti. Fintanto
        che non arriverà un contratto, le RdB/CUB, continueranno la
        mobilitazione.  Lo sciopero è indetto da tutti i
        sindacati anche se le RdB/CUB, pur cercando in questo momento la massima
        unitarietà d’azione, non possono che sottolineare che la lotta, oggi,
        si svolge contro effetti che sono causati da scelte, anche sindacali,
        che si protraggono da anni e su cui, i sindacati che domani faranno
        sciopero con noi non paiono essere particolarmente autocritici…
        questo, fa temere il ripetersi in futuro della situazione attuale.  Le RdB richiedono: un
        contratto subito che contenga l’immediato pagamento di quanto già
        stanziato nelle finanziarie precedenti; l’apertura immediata della
        trattativa per il biennio economico 2004/2005 che contempli il recupero
        dell’inflazione reale pregressa e l’inflazione reale del biennio;
        l’assunzione immediata del personale precario; garanzie per il diritto
        alla carriera; la difesa del ruolo pubblico dei lavoratori finanziari. Genova, 15 gennaio 2004 
 
 
 
 
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