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Orario di lavoro al Demanio: il mistero (e la beffa) dell’accordo non applicato.


Con l’attivazione del sistema di rilevazione automatica delle presenze si rende possibile applicare a favore del personale una serie di vantaggiosi istituti contrattuali quali la flessibilità dell’orario di lavoro, la banca del tempo e l’articolazione in sette ore e dodici minuti giornalieri dell’orario settimanale.

Il 13 gennaio 2003 con la Direzione della Filiale di Messina dell’Agenzia del Demanio si è raggiunto un significativo accordo in tal senso. Accordo che ad oltre un mese dalla sottoscrizione giace ancora sulla carta, inapplicato. I dipendenti del Demanio di Messina, Catania, Siracusa e Ragusa, infatti non hanno minimamente tratto beneficio da quanto pattuito tra l’amministrazione ed i rappresentanti dei lavoratori: continuano a registrare le presenze con l’antiquato sistema cartaceo, non godono di nessuna flessibilità, non possono praticare l’opzione 7 ore e 12 (che presenta degli indubbi vantaggi sul piano economico) e non usufruiscono della banca del tempo. Non solo: c’è parecchia confusione sull’orario di servizio, su quello di apertura al pubblico e non è chiaro chi abbia il compito di chiudere ed aprire gli uffici.

La situazione è beffarda, e pertanto risulta essere ancora più gravosa, per i dipendenti di Catania, i quali sino a pochi mesi addietro beneficiavano di quanto sopra esposto perchè utilizzavano il sistema elettronico installato presso il locale Ufficio del Territorio. Oggi un analogo sistema è installato ed è funzionante presso i locali del Demanio di Catania, ma ... i lavoratori non ne usufruiscono. Perchè? La risposta ha dell’incredibile: siccome a Messina, a Siracusa ed a Ragusa il sistema non è ancora operativo, Catania aspetti, con buona pace dell’accordo sindacale sottoscritto e dei diritti dei lavoratori.

Naturalmente la R.d.B. ha protestato energicamente, ma, come sovente accade in simili circostanze, il silenzio delle altre sigle sindacali diventa assordante e l’amministrazione fa orecchio da mercante alle nostre rimostranze. Risultato: l’accordo con tanta fatica stipulato rimane carta straccia ed il personale continua ad essere penalizzato.

Catania, 26 febbraio 2003

p. il coord.to reg.le R.d.B. P.I. Salvo Coco