II Assemblea Nazionale CUB

Rimini 9-10-11 maggio 2003

O.d.g.: Referendum estensione ART.18

 La CUB è da sempre impegnata a contrastare le posizioni padronali tese a rendere il lavoro precario e senza diritti e a ostacolare le politiche concertative che le hanno rese in larga parte operative. 

Sono molti i lavoratori ad essere esposti al dispotismo aziendale, privi di un'adeguata tutela.

Il governo Berlusconi con le proposte di modifica dell'art.18 e l'introduzione di ulteriori nuove forme di precarizzazione del lavoro, la riduzione delle tutele previste per il trasferimento di ramo d'azienda, con il taglio della sanità pubblica, i peggioramenti del sistema pensionistico, lo scippo del tfr, e la limitazione del diritto di sciopero punta a togliere ai lavoratori, ai giovani e ai pensionati ogni residua possibilità di tutela.

Su! piano dei diritti sono oggi negati ai lavoratori, con accordi sindacali, elezioni democratiche delle RSU nel privato e pari diritti sul piano sindacale quando si organizzano al di fuori dei sindacati concertativi.

Il referendum per l'estensione dell'articolo 18, offre una notevole opportunità.

Un'affermazione dei SI può consentire il rilancio e la riqualificazione delle lotte, creando condizioni più favorevoli all'estensione dei diritti anche ai lavoratori precari e atipici che ne  sono privi.

La CUB, di conseguenza,

·        ritiene fondamentale un suo pieno impegno per la vittoria del SI alla scadenza referendaria, ricercando strumenti e modalità che ne aumentino l'efficacia insieme alle rivendicazioni sulle pensioni, il diritto per tutti ad un lavoro tutelato e stabile, per il diritto all'assistenza, alla previdenza e alla scuola pubblica, contro l'attacco alle tutele previsto dalla legge 848 e al diritto di sciopero;

·        ritiene che il referendum rappresenti l'occasione per una campagna generale per estendere il diritto ad una retribuzione regolare, all'assistenza ed alla previdenza, alla sicurezza del posto di lavoro a tutti i lavoratori precari ed atipici.

L'assemblea Nazionale decide il pieno appoggio alla campagna referendaria per il SI all'abolizione della norma sugli elettrodotti coattivi e per il SI al referendum sull'art.18 anche con iniziative autonome di sostegno, tra cui la stampa di un manifesto, assemblee nei luoghi di lavoro e tutte quelle iniziative che potranno essere decise a livello locale per invitare i lavoratori a votare contrastando così la campagna per l'astensione che vede impegnati sia centrodestra che centrosinistra oltre Cisl e Uil, parte della Cgil e forze sociali come le Acli.

Decide inoltre di inserire questa iniziativa in una più vasta campagna nelle proposte per i rinnovi contrattuali, contrastando le terziarizzazioni, rafforzando e estendendo le iniziative per un lavoro stabile e tutelato, per il diritto all'assistenza, alla previdenza e alla scuola pubblica, contro l'attacco alle tutela previsto dalla legge 848 e al diritto di sciopero.