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       Ringraziamo
      il collega che attraverso le sue riflessioni ci ha dato la possibilità di
      aprire un dibattito su questo tema augurandoci che chi ci legge abbia
      voglia di confrontarsi e commentare. Ripetiamo
      ancora una volta che la RdB P.I. auspica un dialogo costruttivo con i
      lavoratori capace di superare le divisioni interne ed analizzare le
      problematiche che affliggono gli uffici giudiziari e che veda tutti
      impegnati nella ricerca di soluzioni che tengano conto della necessità di
      recuperare più dignità, più diritti, più salario. Suggerimenti,
      proposte, o stimoli come quelli pervenuti dal collega di Bari 
      dovrebbero essere il pane quotidiano perché i lavoratori del nord
      del sud  del centro e delle
      isole si sentano tutti coinvolti nelle questioni che li riguardano, nella
      difesa dei propri diritti nella conquista di nuovi spazi. Crediamo che ciò
      sia un dovere di tutti noi. La
      RdB P.I. è ben felici di mettere a disposizione tutti gli strumenti
      sindacali per la difesa e la conquista di spazi che tengano conto sì
      della qualità della vita sul posto di lavoro ma anche della qualità
      della vita in generale. Sta ai lavoratori decidere se salire su questa
      bicicletta e pedalare o stare lungo la strada a guardare, l’importante
      è poi che ciascuno sia consapevole del ruolo ricoperto. E’
      utile sottolineare inoltre che una maggiore partecipazione dei lavoratori
      comporta una presa di coscienza da parte dei sindacati concertativi che
      non è più tempo di strategie studiate a tavolino e giocate sulla pelle
      dei lavoratori. Noi
      della RdB P.I. rivendichiamo da tempo una politica, tra le altre, di
      aumento delle piante organiche determinate dai 
      carichi di lavoro e non dalle compatibilità di spesa così come ci
      è stato imposto, negli ultimi anni,sia dal governo di centro sinistra che
      di centro destra in perfetta sintonia. Peccato che questa battaglia
      l’abbiamo combattuta e la combattiamo in perfetta solitudine ed a volte
      nell’indifferenza degli stessi lavoratori, che sfiduciati ed avviliti
      dalle strategie sindacali, concertative, stentano a credere che un altro
      modo di fare sindacato è possibile. Eppure siamo convinti che la vittoria
      o la sconfitta di una battaglia è determinata anche dal numero dei
      combattenti. Roma,
      30 luglio 2004  RdB
      P.I. – Esecutivo Giustizia IL DOCUMENTO DEL COLLEGA DI
      BARI: (in formato pdf/zip) ALCUNE
      PRIME RIFLESSIONI  Il
      documento del collega di Bari, che tra l’altro conosco personalmente e
      che stimo, lo condivido nella sua generalità ma mi trova dissenziente in
      alcuni punti che mi stimolano delle considerazioni: -        
      Relativamente agli uffici più pubblicizzati………… E’ pur
      vero che la nostra Amministrazione non avendo una strategia di intervento
      ben definita per gli uffici giudiziari, probabilmente perché non ha
      proceduto ad una verifica dei carichi di lavoro sia qualitativa che
      quantitativa, si riduce alla fine a mettere delle toppe a seconda
      dell’esigenza del momento e sappiamo perfettamente che una coperta corta
      tirata da una parte o dall’altra finisce per scoprire comunque un
      fianco. Quindi a mio avviso non è una questione di uffici privilegiati ma
      di emergenze non più procrastinabili. -        
      Relativamente all’udienza e conseguentemente a figure
      professionali privilegiate a scapito di altre sarebbe opportuno ricordare
      che il C.I. Giustizia 5/4/2000 è stato cucito (e qui non mi dilungo sullo
      scempio delle figure professionali ed il resto) sulle esigenze dei
      magistrati pertanto più che un contratto del personale delle cancellerie
      sembra un contratto di questi ultimi unici veri privilegiati…. -        
      Relativamente a figure professionali più garantite di altre nello
      sviluppo di carriera……. Per il momento siamo tutti fermi al palo, in
      ogni caso sappiamo bene “dove e come fu 
      fatto il C.I. Giustizia” per stessa ammissione di qualche
      partecipante è chiaro che in quella sede ognuno ottenne il proprio
      contentino. Questo avrebbe comportato o comporterà qualora dovesse avere
      luogo la riqualificazione una disparità di trattamento tra lavoratori ma
      se la memoria non mi inganna la RdB queste cose, così come tante altre,
      le denunciò a gran voce tant’è che non firmò l’integrativo
      motivando ampiamente la propria scelta. Peccato che rimase inascoltata. -        
      Relativamente ai settori “di nicchia” coccolati…… la
      recente Convenzione firmata con le Poste Italiane S.p.A. e che prelude ad
      un inizio di privatizzazione del settore ce la dovrebbe dire lunga sul
      resto e sul reale rischio cui tutti siamo esposti. Vorrei 
      fare un’analisi molto più approfondita ma, sono consapevole che
      si corre il rischio di annoiare chi ci legge oltre che appesantire troppo
      il discorso, mi riservo di eventualmente intervenire e/o replicare ad
      ulteriori auspicabili interventi da parte di 
      colleghi. Concludo
      dicendo che il personale tutto è fortemente penalizzato dalle scelte
      scellerate dell’Amministrazione (di questa e quella precedente) avallate
      di fatto da coloro che sottoscrissero gli accordi integrativi.  Credo,
      però, che in questo momento sia indispensabile l’ unità dei
      lavoratori, piuttosto che la divisione, perché tutti insieme si possa
      rivendicare il ruolo preponderante del personale amministrativo
      all’interno del pianeta giustizia e con esso una vita più dignitosa
      all’interno del posto di lavoro che tenga conto dei carichi di lavoro,
      delle condizioni, degli spazi, delle strutture e del salario. E’
      bene che i lavoratori sappiano che non sono isolati c’è, da anni, un
      sindacato che sta dalla loro parte e che mette a disposizione gli
      strumenti utili alle loro rivendicazioni, basta utilizzarli. Roma,
      4 agosto ’04 Pina Todisco – esecutivo giustizia RdB P.I. cancelliere del Tribunale di Roma  | 
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