Il mondo del lavoro in frantumi 


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Il Ministero del Lavoro si è dimostrato da sempre luogo strategico da dove sono passate le grandi riforme del mercato del lavoro, delle pensioni, dei servizi sociali in genere.

I diritti e la dignità dei lavoratori, conquistati in anni di lotte, sono stati, negli ultimi dieci anni, mercificati e monetizzati sul piatto della bilancia delle compatibilità economiche, oggetto di regalia ad un sistema economico imprenditoriale abituato da sempre a vivere parassitariamente di contributi pubblici pur spacciandosi per liberista.

Nell’ultimo decennio abbiamo assistito ad un peggioramento continuo e costante delle condizioni di vita dei lavoratori, dei giovani, dei disoccupati, a seguito dell’introduzione delle “nuove” regole in materia di mercato del lavoro che nel corso di questi anni hanno contribuito in modo determinante  a garantire esclusivamente alle aziende un apporto di forza lavoro privo di tutele e di diritti, sostanzialmente escluso da garanzie contrattuali: una forza lavoro quanto più flessibile e precaria, tanto più ricattabile e indifesa.

Forsennata flessibilità e precarizzazione del lavoro, 1400 morti all’anno sul lavoro, tagli drastici delle pensioni, ragazzi che già a 13/14 anni devono decidere se andare a scuola o “in produzione”, donne sempre più allontanate dal mondo del lavoro perché appena diventano madri non trovano asili nido a costi ragionevoli dove poterli affidare, o costrette alla cura di familiari non autosufficienti perché non ci sono strutture pubbliche dignitose per poterli accogliere…

Ogni governo che si è succeduto da 15 anni a questa parte ha messo mano allo smantellamento dello stato sociale ed i lavoratori di questo Ministero hanno la sensazione di non riuscire ormai a toccare il fondo, e che l’unica funzione che viene loro richiesta sia quella di far digerire ai cittadini che chiedono diritti il fatto che, ad uno ad uno, questi sono … svaniti.

I continui condoni contributivi hanno alimentato a dismisura la cultura dell’illegalità e il lavoro nero è ormai la regola, tanto che le poche aziende regolari rischiano di essere buttate fuori dal mercato per la concorrenza sleale di chi furbescamente elude o evade costantemente.

Organici da anni volutamente tenuti all’osso, sia per il servizio di vigilanza ordinaria sia per la vigilanza tecnica per non disturbare troppo le imprese, tanto un morto in più o in meno poco conta.

L’aumento vertiginoso delle controversie di lavoro vede cittadini lavoratori attendere mesi la convocazione al  tentativo obbligatorio di conciliazione.

Il progetto di smantellamento della funzione pubblica, sociale, del Ministero del Lavoro si consuma negli anni fino all’accelerazione impressa con la definitiva dismissione del collocamento pubblico della fine degli anni ’90.

Il collocamento diventa ora terra di conquista delle varie “Agenzie del lavoro”, agenzie interinali, consulenti del lavoro, enti privati che costruiranno i loro profitti sulla pelle di chi insegue il sogno di un lavoro ed il bisogno di un’occupazione.

La possibilità di trasformare le fasce più deboli in “merce” da cui ricavare profitti, viene estesa anche ai sindacati ed alle università, contribuendo a trasformare queste ultime da luoghi di ricerca e cultura in aziende dedite al “business”.

Le modifiche apportate alla legislazione del lavoro dalla legge 30/03, legge che, in continuità con le regole introdotte con il “pacchetto TREU”, penalizza ulteriormente le condizioni di lavoratori e disoccupati, dimostra ancora una volta come il Ministero del Lavoro sia il “luogo strategico” da dove passano le trasformazioni della società.

Il “lavoro occasionale”, ideale per mantenere una famiglia;

Il “contratto intermittente” garantirà un tenore di vita … intermittente;

Il “lavoro a coppia” una vera occasione: prendi due e paghi uno.

E tutto ciò pensano di introdurlo anche nella pubblica amministrazione dove sono già presenti oltre 250.000 precari ed anni di blocchi delle assunzioni.

Il cerchio si chiude con la “nuova riforma delle ispezioni sul lavoro” che trasforma gli ispettori del lavoro in consulenti delle imprese. Una norma che, di fatto, si va ad aggiungere alle altre 95 norme che regolano le diverse forme di incentivi alle imprese, con una spesa annua di 50 miliardi di € (100 mila miliardi di lire !!).

E continuano a chiederci sacrifici? Quanti altri silenziosi, invisibili, morti sul lavoro dovranno registrare le cronache?

Dichiarava Casimir Pérrier, presidente del consiglio francese, nel 1831: “gli operai si devono mettere in testa che per loro non c’è altro rimedio che la pazienza e la rassegnazione

Dopo quasi due secoli ci vorrebbero ancora pazienti e rassegnati di fronte alla loro “modernizzazione”.

CONTRO LA PRECARIETA’ DEL LAVORO E DELLA VITA

VENERDI’ 21 MAGGIO

SCIOPERO GENERALE dei DIPENDENTI PUBBLICI

●PER SALARI EUROPEI

●IMMEDIATO RINNOVO DEI CONTRATTI

●L’ASSUNZIONE DI TUTTI I LAVORATORI PRECARI

●IL RILANCIO DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA P.zza INDIPENDENZA ore 9.30  


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